PARCO NAZIONALE D'ABRUZZO - IL BRAMITO DEL CERVO
Giovedì 2 Ottobre 2008 - Civitella Alfedena - Parco Nazionale d'Abruzzo

La stagione degli amori dei cervi inizia e si svolge in autunno, indicativamente tra la metà di settembre e la metà di ottobre. Durante questo periodo i maschi, che generalmente vivono in piccoli gruppi, si separano e vanno alla ricerca delle femmine. Quando trovano il loro "harem", difendono il territorio conquistato dagli altri maschi. Per farlo, sono soliti emettere un potente verso simile a un muggito (il bramito), che serve appunto per far capire ai concorrenti chi hanno di fronte. Solo se il concorrente non si scoraggia si arriva al combattimento vero e proprio (che comunque è preceduto da una serie di comportamenti rituali). Il combattimento porta però alla repentina fuga dell'individuo più debole prima che il combattimento stesso abbia avuto esiti troppo negativi per uno dei due contendenti. Gli harem sono formati da gruppi di 5-15 femmine, e un singolo cervo maschio può arrivare ad accoppiarsi anche con 25 femmine durante il periodo degli amori.
Terminato tale periodo, i cervi maschi tornano a raggrupparsi e a frequentare i loro posti abituali, mentre le femmine vanno alla ricerca di un posto tranquillo per allevare i nascituri cerbiatti.

Quando sono stato al Parco Nazionale d'Abruzzo durante lo scorso Giugno, alcuni ragazzi incontrati al Passo Cavuto in Val di Rose, mi avevano parlato degli scontri tra cervi in alta quota. Inoltre, nei pressi del Lago di Barrea, avevo visto un branco di femmine pascolare, ma non avevo visto né fotografato alcun maschio, se non da lontanissimo.
Ero dunque intenzionato a tornare al parco in questo periodo, nella speranza di vedere due maschi scontrarsi. Quando ho letto sul forum di Juza che si stava organizzando un'escursione proprio con questo scopo (grazie a Nicola Di Sario ;-) mi sono accodato volentieri.
Sono arrivato a Civitella Alfedena nel pomeriggio di Giovedì 2 Ottobre, e ho subito fatto la conoscenza di Marco Spada, che alloggiava al mio stesso B&B (da Jolanda). Prima di cena, mi ha portato al recinto della Lince, nella speranza di poterla osservare, con esito negativo. Tuttavia, mentre eravamo al recinto si udivano provenire, dal bosco limitrofo, i potenti bramiti dei cervi, che ripetutamente segnavano la loro presenza sul territorio. Era il crepuscolo.
Il continuo ascoltare dei numerosi bramiti non faceva altro che aumentare il mio desiderio di fotografarli, e di osservarli, anche. Non vedevo l'ora che giungesse il mattino successivo: all'alba sarei andato sopra la collina, nella speranza di trovare un cervo maschio.

Venerdì 3 Ottobre 2008

Mi sono svegliato alle 6:15. Fortunatamente nel mio telefonino ho caricato un programmino che mi dice l'orario di alba e tramonto a partire dalle coordinate geografiche. Altrimenti, mi sarei svegliato molto prima, abituato alle albe estive. Il sole sarebbe sorto alle 7:01.
Mi sono coperto per bene nonostante non facesse molto freddo (meglio abbondare), e mi sono diretto su per la strada che porta alla collina sopra a Civitella. Potevo ancora udire i bramiti, ma questa mattina era molto più emozionante della sera precedente, perchè ero motivato a trovare un cervo, non farmi notare, avvicinarlo e fotografarlo durante il bramito. Dopo duecento metri circa, mi sembra di scorgere dietro a una fila di alberi una cerva con cerbiatto, ma non sono affatto sicuro per via della luce scarsa e della vegetazione che copre le due figure (forse si tratta semplicemente di cinghiali). Per avere una luce migliore e non rischiare di farli fuggire, aspetto lungo la strada che il sole sbuchi sull'orizzonte.
Mentre aspetto, mi raggiunge Marco, col mio stesso scopo. Decidiamo di proseguire fin sopra la collina, tanto delle due figure di prima non vedo più traccia. Ormai c'è una bella luce. Il nostro incedere è accompagnato dai bramiti che provengono da destra e da sinistra, e d'un tratto tre cerve alla nostra destra si lasciano avvicinare abbastanza prima di accorgersi di noi e fuggire. Poi d'un tratto scorgo un cervo in mezzo ad alcuni alberi sulla sinistra. Ne vedo solo il palco, ma dura poco, perchè scompare in fretta nella vegetazione. Poi più avanti lo stesso cervo ci arriva vicinissimo, accanto al sentiero, ma non abbiamo tempo di scattare neanche una foto, perchè scompare nuovamente nel bosco. Delusi, torniamo al paese con una sola foto di cerva presa molto distante, in una radura nel bosco.
Una volta giunti al parcheggio di Civitella, siamo però fortunati: due/tre cerve femmine, pascolano tranquille sul pendio della collina che si frappone tra la Difesa e il paese di Civitella. Ci posizioniamo per fotografarle, e in quel momento vengono raggiunte da un maschio che decide di passeggiare tra di loro per un paio di minuti, nella luce mattutina. Purtroppo non si sogna neanche di bramire, però è già una bella emozione vederlo nel mirino in tutta la sua imponenza. Bene, lo stavo cercando da un'ora e mezzo e già sono riuscito a vederlo. Fiducioso che nei prossimi giorni riuscirò anche a fotografarne il bramito e magari, con un pò di fortuna, un combattimento, torno al B&B con Marco per fare colazione.
Un cervo maschio raggiunge due femmine che stavano pascolando su un pendio di una collina vicino a Civitella Alfedena. Era un'ora e mezzo che camminavo nella stradina sopra alla collina, però alla fine le uniche foto che abbiamo scattato sono state dal parcheggio del paese ;-)
Un ritratto ambientato del cervo. Mi piace come il palco chiaro illuminato dal sole relativamente giovane si staglia sulla zona scura del sottobosco. Certo che se in questo momento il cervo avesse bramito non mi sarebbe dispiaciuto affatto...
Una nuvola copre il sole e il cervo finisce in ombra, prima di celarsi dietro alle piante del bosco...
Durante la mattinata, siamo andati a fare una piacevole escursione in Valle Macchiagrande, una traversa della Val Fondillo. C'erano dei bei scorci, ma io avevo sempre il 500 montato nella speranza di beccare qualche cervo, quindi niente paesaggi... ;-)
Nel corso del pomeriggio ha iniziato a piovere, ma io sono andato comunque sopra alla collina nella speranza (vana) che potesse smettere e riuscissi a trovare un cervo. Invece ho trovato solo un cinghiale, la macchina fotografica è sempre stata chiusa nel sacchetto di nylon che la proteggeva dall'acqua, e io incappucciato sempre sotto a un albero ad ascoltare i bramiti che non riuscivo ad avvicinare...
Tornando al B&B, ho incontrato i primi "forumisti" che arrivavano a Civitella per l'escursione del giorno seguente, e con i quali ho avuto una piacevole cena al "Lupo Cerviero - Il Rifugio", caratteristico ristorante di Civitella Alfedena. Colgo l'occasione per salutarli tutti! ;-)

Sabato 4 Ottobre 2008

Il programma prevede di salire fino a Lago Vivo da Fonte Sambuco, lungo il sentiero K5. Intorno al lago, e nelle due valli che lo sovrastano, la speranza è di trovare grossi branchi di cervi, e riuscire magari a fotografare un combattimento. Siamo in molti, quindi l'impresa sarà ancora più complicata. Inoltre, le previsioni per la giornata non sono delle migliori. Quasi certamente pioverà. Non ci lasciamo scoraggiare, tuttavia, e intorno alle 6:00 ci vediamo sotto all'albergo "La Torre" di Civitella per recarci poi in auto alla fonte Sambuco e da lì a piedi imboccare il K5.
Durante le prime ore il tempo ci assiste, e riusciamo a raggiungere il lago che ancora c'è il sole. Un gruppo di una decina di persone si dirige verso una piccola radura ai piedi di valle Cupella, mentre io con un gruppetto di altri 5, ci incamminiamo lungo il sentiero K4 e poi verso il K3 attraverso il raccordo K3-K4, per raggiungere Valle Lunga dal basso.
La pianta dei sentieri, realizzata da Marco Spada. La parte tratteggiata non è un sentiero ufficiale del parco, e quindi non può essere percorso, trovandoci in una zona di riserva.
Durante il cammino nel bosco, nel tratto di raccordo tra K3 e K4, un cervo che bramisce sembra molto vicino, ma non riusciamo a vederlo. Continuiamo a salire con le macchine fotografiche al collo, finchè non sbuchiamo in Valle Lunga. Esco per primo, e a occhio nudo non vedo nulla. Poi porto il mirino agli occhi e attraverso il teleobiettivo scorgo in un pendio un branco di una cinquantina, forse più, cervi. Sono quasi tutte femmine, che probabilmente ci notano e iniziano a spostarsi al dì là del crinale.
E' in quel momento che vedo il maschio, il quale insegue come un pastore le cerve che si spostano fuori dal branco riportandole sulla retta via. Una volta messo al sicuro il branco, il maschio rimane di vedetta per controllare che non ci sia pericolo, poi scompare anch'esso, lasciandoci accucciati a scattare le ultime fotografie.
Un cervo maschio insegue una cerva che si allontana dal branco, riportandola con convinzione in mezzo alle altre.
Lo stesso cervo rimane di vedetta, per controllare che non ci siano altri pericoli per il "suo" branco.
Finalmente osservo un bramito, troppo distante, però... La scena è comunque suggestiva, il cervo sta bramendo proprio il mezzo al suo harem... siamo a 2000 metri di quota, circa.
Proprio mentre stiamo per ridiscendere, il cielo si copre improvvisamente a causa di pesanti nuvole provenienti da dietro il monte Petroso, e inizia nevicare... :-o
Prima nevischio, poi neve vera e propria. Siamo costretti a riporre in fretta l'attrezzatura e coprire zaino e corpo con indumenti impermeabili. Poi iniziamo a scendere verso il lago Vivo, dove abbiamo appuntamente con gli altri.
Un attimo prima di riporre la macchina, una cerva sbuca fuori da un crinale in mezzo alla neve. Il tempo di togliere il tappo che è già di nuovo in movimento... la foto non è un granché, però rimane un bel ricordo.... ;-)
Giunti a Lago Vivo seguendo un sentiero lasciato dalle vacche, non troviamo nessuno. Probabilmente sono già scesi, vedendo la neve. Mangiamo qualcosa, poi iniziamo a scendere lungo il K5 che si snoda nella Valle dell'Inferno, dove la neve diventerà grandine, e poi "solo" acqua. Nel primo pomeriggio siamo di nuovo a Civitella Alfedena.
Mi riposo un'oretta al B&B. La giacca impermeabile mi ha ben protetto, ed è già quasi asciutta. Lo zaino è stato meno fortunato. Il coprizaino che avevo comprato era un pò piccolo, non avevo considerato il volume del cavalletto, e quindi si è bagnato lungo lo schienale. Decido quindi di lasciare lo zaino accanto al termosifone e di uscire nuovamente alla ricerca di cervi sopra Civitella. Mi rimangono solamente stasera e domani mattina, per fotografare decentemente un bramito.
Piove a tratti e mi ritrovo nuovamente sopra alla collina. Decido di seguire un bramito che si sente distintamente nel mezzo della faggeta. Perdipiù, in quella zona noto due forumisti (Dardo e Daggoo) che sembrano intenti a scattare molte fotografie, ben nascosti (non vedo però il soggetto). Penso si tratti del cervo maschio, e quindi comincio ad avvicinarmi il più cautamente possibile: se glielo faccio scappare, mi uccidono :-)
Tempo 5 minuti e sono vicino a loro. Una cerva davvero confidente sta brucando in mezzo alla vegetazione. In breve scopriamo che è assolutamente inutile muoversi con circospezione: penso che la cerva si farebbe addirittura accarezzare! E' incredibile come alcuni soggetti mostrino una confidenza simile, mentre oggi a Lago Vivo non si potevano avvicinare a meno di cento/duecento metri. Sicuramente intorno a Civitella sono molto più abituati alla presenza umana, certo che però fino a questo punto non avrei mai creduto...
Una cerva molto confidente bruca tutta bagnata in mezzo alla vegetazione poco sopra Civitella Alfedena.
E' incredibile come questo soggetto si facesse avvicinare. In questo caso, ho dovuto togliere il moltiplicatore dal 300, perchè ero troppo vicino! Mi sono pentito di non aver scattato più immagini in questa occasione, ma ero infastidito dal non aver trovato ancora un maschio mentre bramisce...
Salutata la cerva "domestica", ha reiniziato a piovere, quindi siamo tronati nuovamente a Civitella per una doccia e un bis al "Lupo Cerviero".... Un salto al recinto della Lince prima di cena ci ha anche permesso di vederla!

Domenica 5 Ottobre 2008

E' l'ultima occasione che ho: se neanche questa mattina trovo un cervo, dovrò aspettare il prossimo anno... Mi sveglio nuovamente alle 6:15, mi preparo e esco. Decido però di non andare verso la solita collina, ma di dirigermi verso la Difesa, una collina diversa da quella che ho frequentato nei giorni precedenti. Lungo la strada, vicino alle case, una cerva mi sbuca fuori distante non più di tre metri. Si allontana un po', si ferma a guardarmi, poi entra nel bosco. Il sole non è ancora sorto, c'è poca luce. Decido di seguirla, quindi mi metto a cercare un passaggio che vada in quella direzione. Lo trovo e costeggio velocemente la collina. Comincia ad albeggiare. Mi ritrovo nella piccola radura in cui due giorni prima ho fotografato il primo cervo. Mi avvicino lentamente e nascosto, ma oggi sembra deserta. Poi d'un tratto sento un bramito provenire da dietro, in direzione della Difesa. Proseguo il sentierino e sul versante opposto noto una cerva illuminata dal primissimo sole del mattino. La luce è perfetta. Di nuovo sento un bramito, e da un piccolo boschetto vedo uscire un cervo che fa il suo spettacolo, coperto però dalla vegetazione. Mi stendo sull'erba umida, piazzo il cavalletto e imposto la macchina fotografica. Inquadro un gruppetto di 3 cerve e un maschio. Non sono vicinissimi, ma posso accontentarmi. Mi farebbe piacere anche solo vederlo bramire. La cerva si sposta su di una radura, e il maschio la segue. Poi inizia di nuovo a bramire, e questa volta è allo scoperto: finalmente! Scatto un po' di immagini disteso sull'erba. La temperatura è gradevole, la luce ottima. L'unico rumore è il bramito del cervo che sto ascoltando. E' un bel momento, sembra non esistere null'altro.
Finalmente il bramito! Un cervo illuminato dalla luce dell'alba mi regala un bellissimo momento.
Dopo una decina di minuti, terminato lo spettacolo, il cervo decide di riposarsi stendendosi a terra.
Terminati i bramiti, il cervo decide di riposarsi, mettendosi a terra. Mi viene in mente di avvicinarmi a lui, d'altronde si è messo nella radura proprio vicino al bosco, e io posso arrivare dall'interno, non visto, se faccio piano. Dovesse bramire di nuovo, farei la foto che sto cercando da tre giorni... Mi rimetto in piedi, reindosso i guanti e proseguo coperto dalla vegetazione, prima in discesa verso un fosso, poi di nuovo in salita.
Non vedo più il cervo, ma la direzione da seguire per ritrovarlo è chiara. Mi incammino, ma dopo una decina di metri scorgo, vicinissima, una sagoma nel bosco. Dapprima penso si tratti di un cerbiatto, ma avvicinandomi ancora mi accorgo che è un piccolo di cinghiale. E' proprio sul passaggio che devo fare per raggiungere il boschetto accanto al cervo. Insieme a lui, vedo anche due fratellini e la madre. Sono veramente vicini. Sono indeciso se proseguire o meno. Nei due giorni scorsi ho incontrato altri cinghiali, e non sembrano affatto spaventati dalla mia presenza. Anzi, non mi considerano affatto. Dalle mie parti, sarebbero fuggiti subito. Probabilmente qui non gli danno la caccia, e non sono così preoccupati dagli esseri umani... ;-) Tuttavia ho paura che la scrofa, temendo per i suoi piccoli, possa caricarmi. Sono molto indeciso perchè la foto al cervo sarebbe stupenda, però alla fine la paura ha la meglio e decido di ritornare prima che il cinghiale possa sentirmi. Tornando sui miei passi, volgo ancora indietro lo sguardo: il cervo è ancora lì, e poco sotto, dove doveva essere la mia postazione, la famigliola di cinghiali. Osservo di nuovo la scena, con un pò di rammarico, poi torno verso il paese. Vedo altre tre cerve, molto vicine, che fuggono alla mia vista. Mi sento un intruso nel loro ambiente, però è bello farne parte. Con qualche difficoltà, ritrovo il sentiero e rientro al B&B per la colazione.
La "simpatica" famigliola che mi ha impedito si scattare una foto ravvicinata al cervo..... grrr.....
Al mattino ci siamo salutati con i superstiti facendo una bella passeggiata in Val Fondillo, con un clima primaverile. Un saluto a tutti i forumisti che ho conosciuto in questi giorni, nella speranza di non dimenticare nessuno e di rincontrarli presto:
  • Nicola Di Sario
  • Marco Spada
  • Marcop
  • Dardo
  • Ziopilo
  • Mut3
  • Krina78
  • Pino Magliani
  • Flavio_president
  • Nemo
  • Victory
  • Steve61
  • Daggoo
  • Thuata
  • Alcedoatthis
PARCO NAZIONALE D'ABRUZZO - IL BRAMITO DEL CERVO
Giovedì 2 Ottobre 2008 - Civitella Alfedena - Parco Nazionale d'Abruzzo

La stagione degli amori dei cervi inizia e si svolge in autunno, indicativamente tra la metà di settembre e la metà di ottobre. Durante questo periodo i maschi, che generalmente vivono in piccoli gruppi, si separano e vanno alla ricerca delle femmine. Quando trovano il loro "harem", difendono il territorio conquistato dagli altri maschi. Per farlo, sono soliti emettere un potente verso simile a un muggito (il bramito), che serve appunto per far capire ai concorrenti chi hanno di fronte. Solo se il concorrente non si scoraggia si arriva al combattimento vero e proprio (che comunque è preceduto da una serie di comportamenti rituali). Il combattimento porta però alla repentina fuga dell'individuo più debole prima che il combattimento stesso abbia avuto esiti troppo negativi per uno dei due contendenti. Gli harem sono formati da gruppi di 5-15 femmine, e un singolo cervo maschio può arrivare ad accoppiarsi anche con 25 femmine durante il periodo degli amori.
Terminato tale periodo, i cervi maschi tornano a raggrupparsi e a frequentare i loro posti abituali, mentre le femmine vanno alla ricerca di un posto tranquillo per allevare i nascituri cerbiatti.

Quando sono stato al Parco Nazionale d'Abruzzo durante lo scorso Giugno, alcuni ragazzi incontrati al Passo Cavuto in Val di Rose, mi avevano parlato degli scontri tra cervi in alta quota. Inoltre, nei pressi del Lago di Barrea, avevo visto un branco di femmine pascolare, ma non avevo visto né fotografato alcun maschio, se non da lontanissimo.
Ero dunque intenzionato a tornare al parco in questo periodo, nella speranza di vedere due maschi scontrarsi. Quando ho letto sul forum di Juza che si stava organizzando un'escursione proprio con questo scopo (grazie a Nicola Di Sario ;-) mi sono accodato volentieri.
Sono arrivato a Civitella Alfedena nel pomeriggio di Giovedì 2 Ottobre, e ho subito fatto la conoscenza di Marco Spada, che alloggiava al mio stesso B&B (da Jolanda). Prima di cena, mi ha portato al recinto della Lince, nella speranza di poterla osservare, con esito negativo. Tuttavia, mentre eravamo al recinto si udivano provenire, dal bosco limitrofo, i potenti bramiti dei cervi, che ripetutamente segnavano la loro presenza sul territorio. Era il crepuscolo.
Il continuo ascoltare dei numerosi bramiti non faceva altro che aumentare il mio desiderio di fotografarli, e di osservarli, anche. Non vedevo l'ora che giungesse il mattino successivo: all'alba sarei andato sopra la collina, nella speranza di trovare un cervo maschio.

Venerdì 3 Ottobre 2008

Mi sono svegliato alle 6:15. Fortunatamente nel mio telefonino ho caricato un programmino che mi dice l'orario di alba e tramonto a partire dalle coordinate geografiche. Altrimenti, mi sarei svegliato molto prima, abituato alle albe estive. Il sole sarebbe sorto alle 7:01.
Mi sono coperto per bene nonostante non facesse molto freddo (meglio abbondare), e mi sono diretto su per la strada che porta alla collina sopra a Civitella. Potevo ancora udire i bramiti, ma questa mattina era molto più emozionante della sera precedente, perchè ero motivato a trovare un cervo, non farmi notare, avvicinarlo e fotografarlo durante il bramito. Dopo duecento metri circa, mi sembra di scorgere dietro a una fila di alberi una cerva con cerbiatto, ma non sono affatto sicuro per via della luce scarsa e della vegetazione che copre le due figure (forse si tratta semplicemente di cinghiali). Per avere una luce migliore e non rischiare di farli fuggire, aspetto lungo la strada che il sole sbuchi sull'orizzonte.
Mentre aspetto, mi raggiunge Marco, col mio stesso scopo. Decidiamo di proseguire fin sopra la collina, tanto delle due figure di prima non vedo più traccia. Ormai c'è una bella luce. Il nostro incedere è accompagnato dai bramiti che provengono da destra e da sinistra, e d'un tratto tre cerve alla nostra destra si lasciano avvicinare abbastanza prima di accorgersi di noi e fuggire. Poi d'un tratto scorgo un cervo in mezzo ad alcuni alberi sulla sinistra. Ne vedo solo il palco, ma dura poco, perchè scompare in fretta nella vegetazione. Poi più avanti lo stesso cervo ci arriva vicinissimo, accanto al sentiero, ma non abbiamo tempo di scattare neanche una foto, perchè scompare nuovamente nel bosco. Delusi, torniamo al paese con una sola foto di cerva presa molto distante, in una radura nel bosco.
Una volta giunti al parcheggio di Civitella, siamo però fortunati: due/tre cerve femmine, pascolano tranquille sul pendio della collina che si frappone tra la Difesa e il paese di Civitella. Ci posizioniamo per fotografarle, e in quel momento vengono raggiunte da un maschio che decide di passeggiare tra di loro per un paio di minuti, nella luce mattutina. Purtroppo non si sogna neanche di bramire, però è già una bella emozione vederlo nel mirino in tutta la sua imponenza. Bene, lo stavo cercando da un'ora e mezzo e già sono riuscito a vederlo. Fiducioso che nei prossimi giorni riuscirò anche a fotografarne il bramito e magari, con un pò di fortuna, un combattimento, torno al B&B con Marco per fare colazione.
Un cervo maschio raggiunge due femmine che stavano pascolando su un pendio di una collina vicino a Civitella Alfedena. Era un'ora e mezzo che camminavo nella stradina sopra alla collina, però alla fine le uniche foto che abbiamo scattato sono state dal parcheggio del paese ;-)
Un ritratto ambientato del cervo. Mi piace come il palco chiaro illuminato dal sole relativamente giovane si staglia sulla zona scura del sottobosco. Certo che se in questo momento il cervo avesse bramito non mi sarebbe dispiaciuto affatto...
Una nuvola copre il sole e il cervo finisce in ombra, prima di celarsi dietro alle piante del bosco...
Durante la mattinata, siamo andati a fare una piacevole escursione in Valle Macchiagrande, una traversa della Val Fondillo. C'erano dei bei scorci, ma io avevo sempre il 500 montato nella speranza di beccare qualche cervo, quindi niente paesaggi... ;-)
Nel corso del pomeriggio ha iniziato a piovere, ma io sono andato comunque sopra alla collina nella speranza (vana) che potesse smettere e riuscissi a trovare un cervo. Invece ho trovato solo un cinghiale, la macchina fotografica è sempre stata chiusa nel sacchetto di nylon che la proteggeva dall'acqua, e io incappucciato sempre sotto a un albero ad ascoltare i bramiti che non riuscivo ad avvicinare...
Tornando al B&B, ho incontrato i primi "forumisti" che arrivavano a Civitella per l'escursione del giorno seguente, e con i quali ho avuto una piacevole cena al "Lupo Cerviero - Il Rifugio", caratteristico ristorante di Civitella Alfedena. Colgo l'occasione per salutarli tutti! ;-)

Sabato 4 Ottobre 2008

Il programma prevede di salire fino a Lago Vivo da Fonte Sambuco, lungo il sentiero K5. Intorno al lago, e nelle due valli che lo sovrastano, la speranza è di trovare grossi branchi di cervi, e riuscire magari a fotografare un combattimento. Siamo in molti, quindi l'impresa sarà ancora più complicata. Inoltre, le previsioni per la giornata non sono delle migliori. Quasi certamente pioverà. Non ci lasciamo scoraggiare, tuttavia, e intorno alle 6:00 ci vediamo sotto all'albergo "La Torre" di Civitella per recarci poi in auto alla fonte Sambuco e da lì a piedi imboccare il K5.
Durante le prime ore il tempo ci assiste, e riusciamo a raggiungere il lago che ancora c'è il sole. Un gruppo di una decina di persone si dirige verso una piccola radura ai piedi di valle Cupella, mentre io con un gruppetto di altri 5, ci incamminiamo lungo il sentiero K4 e poi verso il K3 attraverso il raccordo K3-K4, per raggiungere Valle Lunga dal basso.
La pianta dei sentieri, realizzata da Marco Spada. La parte tratteggiata non è un sentiero ufficiale del parco, e quindi non può essere percorso, trovandoci in una zona di riserva.
Durante il cammino nel bosco, nel tratto di raccordo tra K3 e K4, un cervo che bramisce sembra molto vicino, ma non riusciamo a vederlo. Continuiamo a salire con le macchine fotografiche al collo, finchè non sbuchiamo in Valle Lunga. Esco per primo, e a occhio nudo non vedo nulla. Poi porto il mirino agli occhi e attraverso il teleobiettivo scorgo in un pendio un branco di una cinquantina, forse più, cervi. Sono quasi tutte femmine, che probabilmente ci notano e iniziano a spostarsi al dì là del crinale.
E' in quel momento che vedo il maschio, il quale insegue come un pastore le cerve che si spostano fuori dal branco riportandole sulla retta via. Una volta messo al sicuro il branco, il maschio rimane di vedetta per controllare che non ci sia pericolo, poi scompare anch'esso, lasciandoci accucciati a scattare le ultime fotografie.
Un cervo maschio insegue una cerva che si allontana dal branco, riportandola con convinzione in mezzo alle altre.
Lo stesso cervo rimane di vedetta, per controllare che non ci siano altri pericoli per il "suo" branco.
Finalmente osservo un bramito, troppo distante, però... La scena è comunque suggestiva, il cervo sta bramendo proprio il mezzo al suo harem... siamo a 2000 metri di quota, circa.
Proprio mentre stiamo per ridiscendere, il cielo si copre improvvisamente a causa di pesanti nuvole provenienti da dietro il monte Petroso, e inizia nevicare... :-o
Prima nevischio, poi neve vera e propria. Siamo costretti a riporre in fretta l'attrezzatura e coprire zaino e corpo con indumenti impermeabili. Poi iniziamo a scendere verso il lago Vivo, dove abbiamo appuntamente con gli altri.
Un attimo prima di riporre la macchina, una cerva sbuca fuori da un crinale in mezzo alla neve. Il tempo di togliere il tappo che è già di nuovo in movimento... la foto non è un granché, però rimane un bel ricordo.... ;-)
Giunti a Lago Vivo seguendo un sentiero lasciato dalle vacche, non troviamo nessuno. Probabilmente sono già scesi, vedendo la neve. Mangiamo qualcosa, poi iniziamo a scendere lungo il K5 che si snoda nella Valle dell'Inferno, dove la neve diventerà grandine, e poi "solo" acqua. Nel primo pomeriggio siamo di nuovo a Civitella Alfedena.
Mi riposo un'oretta al B&B. La giacca impermeabile mi ha ben protetto, ed è già quasi asciutta. Lo zaino è stato meno fortunato. Il coprizaino che avevo comprato era un pò piccolo, non avevo considerato il volume del cavalletto, e quindi si è bagnato lungo lo schienale. Decido quindi di lasciare lo zaino accanto al termosifone e di uscire nuovamente alla ricerca di cervi sopra Civitella. Mi rimangono solamente stasera e domani mattina, per fotografare decentemente un bramito.
Piove a tratti e mi ritrovo nuovamente sopra alla collina. Decido di seguire un bramito che si sente distintamente nel mezzo della faggeta. Perdipiù, in quella zona noto due forumisti (Dardo e Daggoo) che sembrano intenti a scattare molte fotografie, ben nascosti (non vedo però il soggetto). Penso si tratti del cervo maschio, e quindi comincio ad avvicinarmi il più cautamente possibile: se glielo faccio scappare, mi uccidono :-)
Tempo 5 minuti e sono vicino a loro. Una cerva davvero confidente sta brucando in mezzo alla vegetazione. In breve scopriamo che è assolutamente inutile muoversi con circospezione: penso che la cerva si farebbe addirittura accarezzare! E' incredibile come alcuni soggetti mostrino una confidenza simile, mentre oggi a Lago Vivo non si potevano avvicinare a meno di cento/duecento metri. Sicuramente intorno a Civitella sono molto più abituati alla presenza umana, certo che però fino a questo punto non avrei mai creduto...
Una cerva molto confidente bruca tutta bagnata in mezzo alla vegetazione poco sopra Civitella Alfedena.
E' incredibile come questo soggetto si facesse avvicinare. In questo caso, ho dovuto togliere il moltiplicatore dal 300, perchè ero troppo vicino! Mi sono pentito di non aver scattato più immagini in questa occasione, ma ero infastidito dal non aver trovato ancora un maschio mentre bramisce...
Salutata la cerva "domestica", ha reiniziato a piovere, quindi siamo tronati nuovamente a Civitella per una doccia e un bis al "Lupo Cerviero".... Un salto al recinto della Lince prima di cena ci ha anche permesso di vederla!

Domenica 5 Ottobre 2008

E' l'ultima occasione che ho: se neanche questa mattina trovo un cervo, dovrò aspettare il prossimo anno... Mi sveglio nuovamente alle 6:15, mi preparo e esco. Decido però di non andare verso la solita collina, ma di dirigermi verso la Difesa, una collina diversa da quella che ho frequentato nei giorni precedenti. Lungo la strada, vicino alle case, una cerva mi sbuca fuori distante non più di tre metri. Si allontana un po', si ferma a guardarmi, poi entra nel bosco. Il sole non è ancora sorto, c'è poca luce. Decido di seguirla, quindi mi metto a cercare un passaggio che vada in quella direzione. Lo trovo e costeggio velocemente la collina. Comincia ad albeggiare. Mi ritrovo nella piccola radura in cui due giorni prima ho fotografato il primo cervo. Mi avvicino lentamente e nascosto, ma oggi sembra deserta. Poi d'un tratto sento un bramito provenire da dietro, in direzione della Difesa. Proseguo il sentierino e sul versante opposto noto una cerva illuminata dal primissimo sole del mattino. La luce è perfetta. Di nuovo sento un bramito, e da un piccolo boschetto vedo uscire un cervo che fa il suo spettacolo, coperto però dalla vegetazione. Mi stendo sull'erba umida, piazzo il cavalletto e imposto la macchina fotografica. Inquadro un gruppetto di 3 cerve e un maschio. Non sono vicinissimi, ma posso accontentarmi. Mi farebbe piacere anche solo vederlo bramire. La cerva si sposta su di una radura, e il maschio la segue. Poi inizia di nuovo a bramire, e questa volta è allo scoperto: finalmente! Scatto un po' di immagini disteso sull'erba. La temperatura è gradevole, la luce ottima. L'unico rumore è il bramito del cervo che sto ascoltando. E' un bel momento, sembra non esistere null'altro.
Finalmente il bramito! Un cervo illuminato dalla luce dell'alba mi regala un bellissimo momento.
Dopo una decina di minuti, terminato lo spettacolo, il cervo decide di riposarsi stendendosi a terra.
Terminati i bramiti, il cervo decide di riposarsi, mettendosi a terra. Mi viene in mente di avvicinarmi a lui, d'altronde si è messo nella radura proprio vicino al bosco, e io posso arrivare dall'interno, non visto, se faccio piano. Dovesse bramire di nuovo, farei la foto che sto cercando da tre giorni... Mi rimetto in piedi, reindosso i guanti e proseguo coperto dalla vegetazione, prima in discesa verso un fosso, poi di nuovo in salita.
Non vedo più il cervo, ma la direzione da seguire per ritrovarlo è chiara. Mi incammino, ma dopo una decina di metri scorgo, vicinissima, una sagoma nel bosco. Dapprima penso si tratti di un cerbiatto, ma avvicinandomi ancora mi accorgo che è un piccolo di cinghiale. E' proprio sul passaggio che devo fare per raggiungere il boschetto accanto al cervo. Insieme a lui, vedo anche due fratellini e la madre. Sono veramente vicini. Sono indeciso se proseguire o meno. Nei due giorni scorsi ho incontrato altri cinghiali, e non sembrano affatto spaventati dalla mia presenza. Anzi, non mi considerano affatto. Dalle mie parti, sarebbero fuggiti subito. Probabilmente qui non gli danno la caccia, e non sono così preoccupati dagli esseri umani... ;-) Tuttavia ho paura che la scrofa, temendo per i suoi piccoli, possa caricarmi. Sono molto indeciso perchè la foto al cervo sarebbe stupenda, però alla fine la paura ha la meglio e decido di ritornare prima che il cinghiale possa sentirmi. Tornando sui miei passi, volgo ancora indietro lo sguardo: il cervo è ancora lì, e poco sotto, dove doveva essere la mia postazione, la famigliola di cinghiali. Osservo di nuovo la scena, con un pò di rammarico, poi torno verso il paese. Vedo altre tre cerve, molto vicine, che fuggono alla mia vista. Mi sento un intruso nel loro ambiente, però è bello farne parte. Con qualche difficoltà, ritrovo il sentiero e rientro al B&B per la colazione.
La "simpatica" famigliola che mi ha impedito si scattare una foto ravvicinata al cervo..... grrr.....
Al mattino ci siamo salutati con i superstiti facendo una bella passeggiata in Val Fondillo, con un clima primaverile. Un saluto a tutti i forumisti che ho conosciuto in questi giorni, nella speranza di non dimenticare nessuno e di rincontrarli presto:
  • Nicola Di Sario
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